Nella vita certi incontri risultano decisivi, e quando il professore la vide se ne innamorò. Iniziò così una nuova avventura. La vecchia casa fatta di tufo e tegole, circondata dagli ulivi e dalle viti emanava un fascino irresistibile. Un paziente lavoro di recupero le ha restituito l’antico splendore. Cosa fare della terra circostante? Il professore e i suoi figli hanno arricchito, curato ed incentivato la coltivazione della vite, privilegiando i vitigni del territorio. E’ nata così la casa di famiglia, frutto della tenacia e dell’amore per un territorio tutto da scoprire.
Il Territorio
L’azienda è situata nel piccolo comune di Castel di Sasso, in provincia di Caserta. Il suo territorio, ancora incontaminato, punteggiato da una moltitudine di borghi, casali e case sparse, presenta caratteristiche di particolare pregio ambientale e naturalistico. Il Comune di Castel di Sasso costituisce con i comuni di Formicola, Pontelatone e Liberi la "Baronia", un'area di grande pregio agricolo e di grande interesse archeologico. Quest'area infatti rappresenta il cuore del famoso vitigno "Casavecchia", da cui discende l'antico vino "Trebulano" ricordato da "Plinio".
L’azienda è posizionata in pianura e le uve prodotte dalla Casa di Famiglia sono coltivate in terreni tufacei derivanti dall’antica attività eruttiva del vulcano di Roccamonfina. La coltivazione della vite risente delle positive ricadute climatiche in particolare per l’elevata escursione termica e la buona ventilazione, elementi ottimali nel periodo della maturazione delle uve. Le viti sono allevate a spalliera corta con potatura a Guyot.
I Vitigni
La Falanghina
L’origine della Falanghina risale circa a duemila anni fa ed è un vitigno tipicamente campano. Il nome ha origine dal latino “phalange”, cioè legata al palo.
La falanghina presenta un colore paglierino più o meno intenso con riflessi verdognoli. E’ un vino dal profumo floreale, dal sapore secco, fresco, morbido. Si accompagna ai piatti tipici della cucina di mare o a carni bianche, formaggi, alla pizza, come pure alla mozzarella di bufala. E’ un vino estremamente versatile, di ampia utilizzazione.
Il Casavecchia
La leggenda, tramandata dai contadini, narra che fuori ad un vecchio rudere “a casa vecchia”, nel Comune di Pontelatone, sia stato ritrovato un ceppo di circa 1 metro di diametro, probabilmente sopravvissuto alle tremende epidemie di oidio (1851) e di fillossera.
Sono state avanzate alcune ipotesi secondo le quali il Casavecchia deriverebbe dal vino Trebulanum, di cui parla Plinio nell’opera Naturalis Historia, prodotto da vitigni posti sulle colline che circondavano l’antica citta’ sannitica di Tremula Balliensis.
La propagazione avvenne attraverso il taglio e l’impianto di talee e l’antico metodo della propaggine, che prevede l’interramento di un tralcio fino a quando non sviluppa radici proprie.
Il Casavecchia è un vino di forte temperamento con spiccate caratteristiche fruttate. Si accompagna bene con le carni rosse, formaggi e piatti robusti ed intensi.